Cellular and Molecular Biotechnology
CIBIO - Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata
Classe di laurea: LM9 - Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
Ammissione: numero programmato (vedi procedure di ammissione)
Durata e lingua del corso: 2 anni, in lingua inglese
Sede: Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata, Povo - Trento
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Le laureate e i laureati magistrali in Cellular and Molecular Biotechnology acquisiscono alti livelli di competenza per progettare attività di ricerca tecnologica e sperimentale, di ricerca e sviluppo nelle biotecnologie cellulari e molecolari, con particolare riferimento all’ambito biomedico.
Il percorso formativo permette a studenti e studentesse di acquisire conoscenze approfondite e competenze su:
- le più recenti conoscenze in ambito delle tecnologie per effettuare la modificazione genetica (terapia genica) e per differenziare i diversi tipi cellulari partendo da condizioni di pluripotenza (terapia cellulare)
- processi patologici d’interesse umano, a livello molecolare, cellulare e sistemico
- metodologie relative alle biotecnologie cellulari e molecolari
- metodologie bioinformatiche ai fini dell’organizzazione ed accesso a banche dati, con particolari riferimenti alla genomica, proteomica e metabolomica
- progettazione di molecole di interesse biosanitario
Si può inoltre scegliere un percorso da svolgersi durante il secondo semestre del primo anno di corso tra:
- Neurobiology
- Cancer Biology
- Microbes & Infections
Il percorso formativo si conclude con una fase di attività di ricerca sperimentale presso laboratori accademici specializzati, aziende, strutture sanitarie e laboratori, oltre che presso altre università italiane ed europee, anche all’interno di accordi internazionali.
I nostri studenti
intervista a Enrica Brugnara, che è in procinto di laurearsi al corso di laurea magistrale in Biotecnologie cellulari e molecolari dell’Università di Trento
Ciao Enrica, ci dici a che anno di corso sei iscritta e da dove vieni?
Sono iscritta all’ultimo anno e ormai devo solo finire la tesi per laurearmi! Sono nata e abito a Trento, dove ho anche frequentato la laurea triennale in Scienze e tecnologie biomolecolari.
Raccontaci della tua magistrale: cosa ti ha spinto a sceglierla?
Non ho mai avuto dubbi sul proseguire il mio percorso universitario nell’ambito delle biotecnologie, ma durante la triennale ho capito che il settore che mi interessava di più era quello biomedico. Ho cercato quindi una magistrale che avesse un focus sulle applicazioni terapeutiche delle biotecnologie, e che mi consentisse anche di fare tanta esperienza pratica in laboratorio, fondamentale per entrare nel mondo della ricerca.
Perché hai scelto di rimanere a Trento per la tua laurea magistrale?
Tre motivi principali. Conoscevo già Trento e l’Università, e trovo che i servizi offerti per gli studenti universitari siano molti e di grande aiuto: per esempio, i prezzi agevolati per i trasporti o le biblioteche sempre aperte.
Il CIBIO è un centro d'eccellenza, e questo si percepisce non solo con la didattica ma anche nella ricerca: ci sono laboratori forti a livello internazionale, con finanziamenti e progetti davvero importanti, e come studenti si può entrare facilmente in contatto con queste realtà.
Infine, restando a Trento avrei comunque potuto fare un’esperienza fuori casa, grazie all’Erasmus: combinando un periodo di studio e uno di tirocinio ho infatti trascorso un anno intero all’estero.
Una caratteristica del corso che hai apprezzato particolarmente?
La flessibilità. Io ho apprezzato la possibilità di poter scegliere una tra le tre track, perché ero già più interessata a certi aspetti, ma, per chi fosse in dubbio, grazie ai corsi a scelta si possono studiare argomenti di track diverse: per esempio si sceglie l’indirizzo Neurobiology, ma poi si seguono i corsi elettivi dell’ambito Cancer. Inoltre, si può decidere se unire tirocinio e tesi, svolgendo un unico grande progetto, oppure scegliere due realtà diverse per differenziare le esperienze. In ogni caso, dato che un intero semestre è dedicato a tirocinio e tesi, si riesce ad acquisire tanta autonomia in laboratorio.
Il corso più interessante che hai seguito fino ad oggi?
Gene Therapy: è il corso che mi ha fatto capire che nella mia vita da ricercatrice voglio occuparmi di editing genetico, sia a scopo terapeutico, per esempio per correggere mutazioni di malattie genetiche rare, sia da un punto di vista più ingegneristico, per sviluppare nuove tecnologie che ci permettono di manipolare il DNA.
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intervista a Michele Olivieri, iscritto al corso di laurea magistrale in Biotecnologie cellulari e molecolari dell’Università di Trento. Michele viene da Sona, in provincia di Verona
Michele, cosa ti ha spinto verso questo indirizzo di studi?
Durante le superiori ho capito che volevo diventare un ricercatore nel campo della biotecnologia molecolare, con l'obiettivo di studiare la causa molecolare e cellulare di numerose malattie che colpiscono l’uomo. Credo che le biotecnologie rappresentino la punta di diamante della ricerca di base. I grandi progressi nel campo della tecnologia e della biologia molecolare ora ci permettono di scoprire, analizzare e alterare processi biologici finora mai esplorati, e quindi di capire come funzionano le cellule e, di conseguenza, l’intero organismo. Il biotecnologo quindi è la figura più adatta a svolgere questo lavoro.
Credi che le biotecnologie possano avere un grande sviluppo in futuro?
Credo che in futuro diventerà un campo molto interessante, non solo per le applicazioni nel campo della ricerca di base, ma anche nel settore industriale.
Com’è il rapporto tra docenti e studenti nel tuo corso?
Ottimo. I docenti sono sempre disponibili a ricevere gli studenti anche fuori dagli orari canonici e cercano di coinvolgerti nel loro campo di ricerca. Inoltre i laboratori didattici offrono un'occasione incredibile di dialogo con i docenti e i ricercatori anche fuori dall’aula.
Quali credi che siano le caratteristiche principali per chi volesse intraprendere il tuo indirizzo di studi?
Innanzitutto una grande passione per la ricerca e per la biologia. Non è sicuramente un campo facile, ma se si è veramente motivati è un corso che può dare molto, in termini di carriera universitaria e settori di ricerca nuovi e stimolanti.