Logo Orienta

European and International Studies

SSI - Scuola di Studi Internazionali

Classe di laurea: LM52 - Relazioni internazionali
Ammissione: numero programmato (vedi procedure di ammissione)
Durata e lingua del corso: 2 anni, in lingua inglese
Sede: Scuola di Studi Internazionali, Trento

Prenota un colloquio informativo individuale

La laurea magistrale in European and International Studies (MEIS) si propone di fornire allo studente, attraverso un approccio multidisciplinare ed interdisciplinare, gli strumenti per comprendere il complesso scenario internazionale e i contesti economici, politici, sociali e giuridici nazionali che vengono influenzati dai processi di internazionalizzazione e globalizzazione, con particolare riferimento a quelli relativi all’integrazione europea. Il programma si focalizza su aree tematiche attinenti all’economia, al diritto, alla scienza politica, alla sociologia, alla storia e alla filosofia, mirando a un lavoro di sintesi teso a superare il confine delle singole discipline.

Il MEIS prepara gli studenti alle carriere all’interno di organizzazioni ed istituzioni in ambito europeo e internazionale, in imprese private operanti su mercati internazionali, in organizzazioni governative e non-governative e nell’ambito delle carriere diplomatiche, oltre che alla prosecuzione dell’attività di ricerca attraverso percorsi di dottorato. La recente costituzione di una rete di Alumni della Scuola di Studi Internazionali ha permesso di analizzare i percorsi professionali effettivamente intrapresi dai laureati MEIS. 

Video presentazione del corso

 

I nostri studenti

intervista a Federica che sta attualmente finendo il secondo anno del corso magistrale in European and International Studies (MEIS) e in procinto di laurearsi. Federica è originaria di Modena, “una Emiliana a tutti gli effetti”

Ciao Federica, in che cosa ti sei laureata in triennale e come mai hai scelto questo corso di laurea?Intervista a Federica
Ho completato il mio percorso di laurea triennale sempre all'Università di Trento, conseguendo la laurea in Studi Internazionali, presso il Dipartimento di Sociologia. Ancora prima di iscrivermi alla laurea triennale avevo conosciuto il corso MEIS, ed ero stata attratta dal carattere generale e multidisciplinare del corso. Una volta ottenuta la laurea, ho visto che i miei interessi e le necessità che avevo corrispondevano con gli obiettivi e le caratteristiche del MEIS. Infatti il MEIS ha un'offerta formativa varia, che spazia tra diverse discipline e tra corsi generali e più specifici, che permettono a qualsiasi studente di avere una preparazione a 360 gradi sulle principali tematiche di attualità. Dal punto di vista metodologico, una classe piccola di studenti permette di avere un rapporto diretto con i docenti, e di adottare il metodo di insegnamento stile anglosassone, che prevede presentazioni, dibattiti e lavori su casi studio. L'utilizzo della lingua inglese come metodo di insegnamento è per me un plus, perché non solo aiuta a perfezionare la conoscenza della lingua, ma permette anche di studiare documenti e libri scritti in una lingua diversa.
Infine, ho scelto il corso MEIS anche per tutte le opportunità che offre l'Università di Trento: dai vari progetti di mobilità internazionale, come l'Erasmus o la Doppia Laurea, all'Honours Programme TALETE, agli studenti vengono offerte varie possibilità per arricchire il loro curriculum e svolgere diverse esperienze.

Dove ti trovi ora? A che cosa stai lavorando?
Attualmente mi trovo a Rabat, la capitale del Marocco. Sto svolgendo un periodo di ricerca di tre mesi sul campo per raccogliere dati e informazioni per scrivere la mia tesi di laurea magistrale. Sono ospite di una ONG italiana, che gestisce un programma di cooperazione allo sviluppo nel campo della migrazione internazionale. Lavoro quindi con il personale locale, il personale italiano espatriato e i beneficiari del progetto, e osservo e intervisto tutti questi attori per capire il fenomeno migratorio nell'Africa del Nord in relazione alle politiche europee sull'esternalizzazione delle frontiere.

Perché questo corso fa per te?
Il MEIS è un corso che offre davvero tante possibilità e opportunità. Si ha la possibilità di scegliere i corsi in base ai propri interessi, e se siete indecisi come me, potete frequentare corsi tra loro molto diversi, per capire cosa vi piace. Il MEIS è anche un corso molto pratico, si impara ad usare software statistici come RStudio, a scrivere delle note legali e a preparare un report tematico in meno di un'ora. Dopo anni di studi teorici nel campo delle relazioni internazionali, io sentivo la necessità di applicare la conoscenza teorica che stavo sviluppando ad una realtà pratica.

Qual è il corso che ti ha appassionata maggiormente?
Il corso che mi è piaciuto di più si intitola "Natural Resources and Conflicts in International Law", e approfondisce il ruolo delle risorse naturali, come acqua e petrolio, come causa di conflitti, dal punto di vista del diritto internazionale. È un corso estremamente stimolante, che fornisce un punto di vista differente a questioni a noi già conosciute. Le lezioni prevedono dibattiti e simulazioni di processi giuridici, in cui gli studenti devono impersonare un ruolo e una parte in un caso.

C'è qualcosa di specifico che vorresti raccontare del tuo corso o del tuo percorso universitario?
Sicuramente una delle cose che il MEIS e l'Università di Trento mi hanno permesso di fare sono state numerose esperienze all'estero, che mi hanno veramente formato come persona. Ho avuto la possibilità di studiare per sei mesi all'Università Ebraica di Gerusalemme, in Israele, tramite il programma di Accordi Bilaterali. È stata una esperienza unica, che mi ha permesso di studiare e vedere la realtà del conflitto arabo-palestinese. Tramite il progetto interdipartimentale SuXr, il Progetto Studenti Universitari per i Rifugiati, ho conosciuto l'associazione trentina Docenti Senza Frontiere, di cui sono diventata volontaria, e con cui ho svolto un viaggio in Kenya, a Nairobi, per valutare e monitorare la realizzazione di un progetto di cooperazione internazionale. È stato il mio primo approccio con il mondo della cooperazione, che ho scoperto che mi affascina, motivo per cui ho deciso di svolgere la mia attuale esperienza di ricerca tesi in Marocco. 
Questa lista di esperienze vorrebbe dimostrare che il MEIS e l'Università di Trento offrono veramente molte opportunità, e che in base ai vostri interessi, come futuri studenti, potete indirizzare al meglio il vostro percorso.

***

intervista a Elena, iscritta al II anno del corso di laurea magistrale in European and International Studies. Elena viene da un piccolo paesino vicino a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

Intervista a ElenaCiao Elena, in che cosa ti sei laureata in triennale e come mai hai scelto questo corso di laurea?
In triennale mi sono laureata in Studi Internazionali, sempre all’Università di Trento. Dopo la laurea, ho avuto l’occasione di partire per Bruxelles per un tirocinio Erasmus, e sono rimasta in Belgio per un anno. Ho poi deciso di proseguire i miei studi con la magistrale, e ho scelto di ritornare a Trento in primis per la qualità dell’ateneo e per tutte le diverse possibilità e occasioni che mi sono state offerte durante il mio percorso di studi. Trento è una città completamente a misura di studente, ma al tempo stesso l’università è una delle più internazionalizzate in Italia. 
Ho scelto di frequentare la magistrale in European and International studies proprio perché, a mio parere, era il corso che meglio combinava la qualità dell’ateneo di Trento e la dimensione internazionale dei miei studi. Oltre a ciò, era una mia priorità che il corso fosse impartito completamente in inglese e garantisse la possibilità di studiare anche altre lingue, ed eventualmente vi fosse anche la possibilità di intraprendere delle esperienze all’estero. 
Il MEIS offre delle solide basi nelle discipline classiche delle relazioni internazionali, come il diritto, la scienza politica e la storia, ma al tempo stesso ci sono molti corsi a scelta grazie al quale uno studente può scegliere di orientare il proprio percorso a seconda dei suoi interessi. Un punto a favore del MEIS, inoltre, è il fatto che il corso si compone di appena una cinquantina di studenti, favorendo un tipo di didattica molto diverso rispetto alla triennale. Avere delle classi più ristrette infatti permette di sviluppare un rapporto differente con i docenti e con gli altri studenti, oltre al garantire una didattica nettamente più partecipativa. Difatti, la maggior parte dei corsi svia dalla classica modalità frontale di insegnamento, e viene arricchita con numerosi
con lavori di gruppo, workshops, presentazioni e guest lectures. 

Cosa pensi della natura interdisciplinare di questo corso?
Trovo che l’interdisciplinarietà del MEIS sia un punto a favore del corso. Al giorno d’oggi, è necessario avere molte competenze ed abilità diverse nel mondo del lavoro, soprattutto nel campo delle relazioni internazionali, e credo che il MEIS sia perfetto in questo. Spetta poi allo studente scegliere al secondo anno in cosa specializzarsi, ed eventualmente decidere di intraprendere un tirocinio o una ricerca tesi nell’ambito che più gli interessa. 
Ci tengo inoltre a sottolineare che la natura interdisciplinare non si vede soltanto nelle diverse materie che si studiano, ma anche nel come vengono impartiti i diversi corsi. Per esempio, in questo primo anno, mi sono cimentata in tante attività molto diverse tra loro come presentazioni di gruppo, scrittura di policy briefs, simulazioni di dibattiti a livello europeo e persino l’utilizzo di software di statistica per lo studio di dinamiche sociali. In un solo anno, sento di aver sviluppato un set di competenze molto vario che va dal public speaking, alla scrittura accademica fino al rafforzamento del pensiero critico e molto altro. 

Hai in programma esperienze all'estero?
Al momento non parteciperò ad una mobilità Erasmus per studio, ma in futuro sto pensando di intraprendere una ricerca tesi all’estero. Ho conosciuto alcuni ex-studenti del MEIS che hanno deciso di fare questa esperienza, e penso potrebbe essere una buona occasione anche per me. 

A chi consiglieresti questo corso?
Consiglierei questa magistrale ad uno studente interessato alle dinamiche internazionali ed europee e che desidera trovarsi in un ambiente stimolante sin dal primo giorno di lezioni. Sebbene la presenza in corso non sia formalmente obbligatoria, essere partecipativi e proattivi sono delle caratteristiche che sicuramente possono facilitare e migliorare l’intera esperienza. Immagino un futuro studente del MEIS come una persona dinamica, pronta a fare nuove esperienze sia all’estero che in Italia, e desiderosa di condividere le sue idee e interessi con un gruppo altrettanto entusiasta di studenti da tutto il mondo. 

C'è qualcosa di specifico che vorresti raccontare del tuo corso o del tuo percorso universitario?
Una delle esperienze migliori che mi ha portato il mio percorso universitario a Trento è stata la possibilità di partire per un progetto di studio in Vietnam, dove sono stata per tre settimane a febbraio 2023. Come sono arrivata fino a laggiù è stata una serie di fortunate conseguenze e di rapporti continuativi con la città di Trento e l’università!
È iniziato tutto nel 2020, quando in triennale ho fatto il mio primo tirocinio presso il Gruppo Trentino di Volontariato (GTV), una ONG con sede a Trento che si occupa di progetti di cooperazione internazionale e sviluppo nel sud-est asiatico. Dopo questa esperienza, ho deciso di approfondire uno dei progetti di questa ONG nella mia tesi, dedicandomi allo studio del diritto umano all’acqua. Dopo la laurea, ho continuato a mantenermi in contatto con GTV e, molti mesi dopo, mi è stato proposto di partecipare ad il bando per il premio di laurea “Giovanni Lorenzin”. Assieme a GTV, abbiamo quindi presentato il nostro progetto all’associazione Giovanni Lorenzin, che ne è risultato vincitore. Il premio in denaro ricevuto è stato utilizzato quindi per coprire le spese verso il Vietnam, e continuare le ricerche iniziate con la mia tesi sul campo, in una piccola provincia rurale del nord del Vietnam. Mi sono potuta interfacciare direttamente con le minoranze etniche beneficiarie dei progetti del Gruppo Trentino di Volontariato, ed ho imparato davvero moltissimo. È stata un’esperienza indimenticabile, che credo difficilmente avrei potuto fare altrove!

***

intervista a Alberto Gianera, iscritto al II anno del corso di laurea magistrale in European and International Studies. Alberto viene da Madesimo, in provincia di Sondrio

Interdisciplinarietà come chiave per sintetizzare la complessità del mondo

Alberto, come è nato il tuo interesse per questo campo di studi?
​In triennale ho studiato Sociologia a Trento, un particolare curriculum (Teoria e Ricerca Sociale) incentrato sulla ricerca sociologica che ora non esite più (il curriculum, non la ricerca). Gli strumenti che mi ha fornito questo corso sono stati utilissimi, fondamentali per i miei studi successivi. Però mi sono presto accorto che non era la mia strada, soprattutto perché in magistrale volevo confrontarmi con un corso che mi richiedesse di sviluppare una conoscenza approfondita in più di un ambito. Volevo un corso che fosse impegnativo e in inglese.
Inoltre durante la triennale gli ambiti di studio che hanno più stimolato la mia curiosità sono stati la scienza politica e l'economia, argomenti questi che vengono ampiamente sviluppati al Meis.

Quali pensi che siano le peculiarità della tua laurea magistrale?
​Il Master's in European and International Studies (MEIS) ha diverse caratteristiche che lo rendono un'ottima scelta in Italia per lo studente che volesse dedicarsi agli studi europei o alle relazioni internazionali.
Innanzitutto, l'interdisciplinarietà: diritto, scienza politica ed economia vengono studiati in modo altamente integrato, e lo studente alla fine dei due anni sarà in possesso di una conoscenza approfondita e multidisciplinare, ideale per professioni internazionali che non esigono soltanto esperti, ma anche figure in grado di sintetizzare la complessità del mondo attuale.
L'accesso​ programmato e l'inglese come lingua del corso garantiscono la qualità e la motivazione degli studenti, in linea con le alte aspettative che i docenti hanno nei loro confronti.
La mobilità, naturalmente, è molto incentivata. Circa tre quarti degli studenti passa all'estero almeno un semestre del secondo anno, per via di programmi di mobilità come Erasmus+, accordi bilaterali o altre opportunità attivate appositamente per gli studenti del MEIS.

Come hai trovato l'ambiente e i servizi dell'ateneo?
Non nascondo che tra le ragioni che mi hanno fatto decidere di rimanere a Trento anche per la laurea magistrale c'è l'organizzazione e l'efficienza di Trento. Spesso gli studenti dimenticano quanto sia fondamentale per studiare bene non solo la didattica in sé ma anche tutto ciò che ci ruota intorno, quello che fa effettivamente funzionare la complessa macchina dell'università. Parlo delle strutture, che sono sempre adeguate; del personale degli uffici, che sa essere rigoroso e professionale senza mai dimenticare che il suo ruolo è quello di aiutare (e non ostacolare) lo studente; ma soprattutto dello spazio che trova uno studente curioso e interessato, che ha l'opportunità sia di poter organizzare o partecipare ad iniziative di qualità, sia di imparare cose utili collaborando direttamente con l'università (il servizio 150 ore ad esempio).

Cosa vorresti fare finita l'università?
​Questa è sempre la domanda-supplizio di tutti i pranzi con i parenti. Mi sono fatto l'idea che oggi ​sia un po' vano porsi una domanda come: "qual è il lavoro dei miei sogni?" Più realistico, invece, è cercare di circoscrivere l'ambito in cui si sarebbe soddisfatti di lavorare, e poi prendere ogni decisione su cosa fare (non solo la scelta del corso di studi, ovviamente!) per fare sì di essere pronti a cogliere le occasioni giuste. Per quanto mi riguarda, in un futuro molto nebuloso si intravede solo che il mio lavoro sarà legato alla politica, forse alla comunicazione, e molto probabilmente non in Italia.

Qual è la cosa che non ti aspettavi e ti ha colpito di più del MEIS?
Il corso ha un'altra caratteristica unica: non solo gli studenti vengono da università diverse e da nazioni diverse (cosa che già rappresenta un valore aggiunto del corso) ma ci si trova anche a studiare con ragazzi e ragazze che hanno avuto percorsi di studio molto eterogenei. All'inizio questa grande varietà è un po' problematica, perché si fanno corsi avanzati di scienza politica, di economia o di diritto con colleghi che non hanno mai studiato una o magari due di queste materie. Però dopo le prime settimane avviene una cosa bellissima: le competenze degli studenti tendono ad allinearsi al rialzo grazie ai lavori di gruppo (innumerevoli...) come le presentazioni, e chi è più solido in un determinato campo diventa di grande supporto per altri che hanno conoscenze diverse. Le dimensioni della classe e le attività dei corsi fanno sì che gli studenti lavorino in gruppi diversi finendo per conoscersi tutti abbastanza bene. Questo crea una specie di "effetto superiori": dopo qualche mese il gruppo del primo anno è già molto coeso, e la dimensione di "classe" diventa molto importante. ​Ciò ha anche un ulteriore vantaggio: la vita universitaria in una città relativamente piccola è di colpo un'esperienza fatta insieme, e non singolarmente.