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Bioengineering for Personalized Medicine

Dipartimento di Ingegneria Industriale

Classe di laurea: LM21 - Ingegneria biomedica
Ammissione: accesso libero, con verifica dei requisiti
Durata e lingua del corso: 2 anni, in lingua inglese
Sede: Dipartimento di Ingegneria Industriale, Povo - Trento
> corso interateneo con l'Università di Verona e l'Università di Modena-Reggio Emilia

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Il corso di laurea magistrale mira a formare ingegneri con un’elevata padronanza dei metodi per la progettazione, lo sviluppo, la caratterizzazione, il controllo di qualità e la gestione di dispositivi medici, sistemi e servizi per la promozione della medicina personalizzata e di precisione secondo logiche attente ai temi della sostenibilità. Le conoscenze ingegneristiche della meccanica, dei materiali, dell’informatica, dell’elettronica e della robotica costituiscono il punto di partenza della formazione nel primo anno di corso. Ad esse si affiancano discipline afferenti all’area medico-biologica (fisiologia, ricerca clinica, patologia medica, statistica medica), all’ingegneria biomedica (filiera del dato, modellistica, Intelligenza Artificiale, protesica avanzata, biofabbricazione, ingegneria tissutale), ai temi dell’innovazione di prodotto (ricerca sperimentale, ricerca clinica, regolamentazione, qualità, sicurezza).

Il programma offre una formazione avanzata nell'innovazione biomedicale, focalizzandosi sull'analisi e modellazione di sistemi complessi, progettazione di dispositivi medici, e gestione di progetti di ricerca. Promuove una cultura dell'innovazione, competenze diagnostiche e terapeutiche, tecnologie dei materiali per applicazioni biomediche, e prepara gli studenti per la Sanità 4.0 e la medicina personalizzata.

L’integrazione fra le competenze STEM e quelle proprie della medicina e della biologia risulterà ancora più avanzata nel secondo anno di studio, dove lo studente è chiamato a scegliere il proprio curriculum di specializzazione fra:

  • Digital Healthcare, focalizzato sui temi della telemedicina, della robotica, della gestione ed elaborazione dei dati, dell’Intelligenza Artificiale e della modellazione dei processi, che costituiscono l’insieme delle tecnologie abilitanti allo sviluppo della sanità 4.0 e della sua evoluzione in sanità centrata sul paziente.
  • Emerging and Sustainable Medical Technologies, focalizzato sui temi dei biomateriali intelligenti, dell'ingegneria dei tessuti, della biofabbricazione e della protesica avanzata per lo sviluppo di tecnologie innovative per la prevenzione, la diagnostica e la terapia nel paradigma della medicina personalizzata e di precisione secondo logiche attente ai temi della sostenibilità.

 

I nostri studenti

Intervista a Sofia e Alessandro, iscritti alla laurea magistrale in Bioengineering for Personalized Medicine

Per iniziare a conoscervi meglio, ci dite da dove venite e qual è il vostro libro / film preferito? E il vostro piatto preferito?
Sofia: Vivo in un paese vicino a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.
Scegliere un solo libro o film è difficile, ma se dovessi indicarne uno che mi ha colpito particolarmente, direi Il piccolo principe. È un libro che, con la sua apparente semplicità, racchiude significati profondi e offre sempre nuovi spunti di riflessione, anche quando lo si rilegge a distanza di tempo. 
Quando si parla di cibo, ho gusti piuttosto vari, ma se dovessi scegliere un piatto a cui non saprei rinunciare, direi sicuramente la pizza - un classico intramontabile della cucina italiana, perfetto in ogni occasione.
Alessandro: Vengo dalla provincia di Verona, il film che riguardo più volentieri è “Inception” di Christopher Nolan e il libro che consiglio di più è la “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams.
Il mio piatto preferito è senza dubbio la pizza.

Sempre parlando di voi, praticate qualche sport o avete un hobby che ci vorreste raccontare? 
Sofia: Nel tempo libero mi piace fare camminate all'aria aperta perché mi aiutano a staccare dallo studio e a ricaricare le energie.
Inoltre, ho una grande passione per la musica e mi piace molto dipingere, un’attività che mi permette di esprimere la mia creatività e di rilassarmi.
Alessandro: Quando ho un momento libero dallo studio e dal lavoro gioco a qualche videogioco o passo del tempo con gli amici.

Parliamo della vostra laurea triennale: in che cosa siete laureati? In che Ateneo? 
Sofia: Mi sono laureata in Ingegneria dei Sistemi Medicali per la Persona presso l'Università di Verona. 
Alessandro: Mi sono laureato presso l’Università di Trento in Ingegneria industriale con orientamento in meccatronica.

Raccontateci della magistrale: cosa vi ha spinto a sceglierla? Sta rispondendo alle vostre aspettative? 
Sofia: Ho scelto questo corso di laurea magistrale perché è stato concepito come una naturale prosecuzione della triennale che ho frequentato a Verona. Anche quella era un'offerta didattica innovativa quando ho iniziato, quindi mi è sembrato naturale continuare su questa strada.
Non avevo aspettative rigide, ma fino a questo momento sono soddisfatta della mia scelta. Il corso offre una solida formazione interdisciplinare e mi sta dando gli strumenti per affrontare un settore in continua evoluzione come quello della bioingegneria applicata alla medicina personalizzata.
Alessandro: Ho scelto questa magistrale perché, tra i miei vari interessi scientifici, mi ha sempre affascinato l'applicazione di soluzioni ingegneristiche per migliorare la qualità della vita delle persone nel campo della salute, un aspetto che questo corso sta effettivamente mostrando.

Siete soddisfatti del rapporto con i docenti, delle modalità didattiche e del supporto organizzativo? 
Sofia: Sì, molto. Il rapporto con i docenti è diretto e informale, cosa che facilita il confronto e l'apprendimento. 
Inoltre, l’organizzazione del corso è molto ben strutturata, con un ottimo supporto da parte dei professori e dello staff accademico. In particolare, la disponibilità di Roberta è davvero preziosa per qualsiasi necessità.
Alessandro: Sono molto soddisfatto di questo primo periodo, soprattutto per la disponibilità organizzativa e l’evidente interesse del corpo docenti e dello staff accademico nel portare una formazione di qualità.

Il corso in bioingegneria ha un profilo interdisciplinare molto marcato che affianca le scienze ingegneristiche con quelle mediche e biologiche. Quali caratteristiche pensate che uno studente debba avere per riuscire in questo tipo di studi?
Sofia: Credo che la caratteristica principale sia la capacità di mettersi in gioco e di essere aperti a nuove sfide. Essendo un corso interdisciplinare, capita spesso di trovarsi di fronte a materie mai studiate prima, che spaziano dall’ingegneria alla biologia, passando per la medicina. Bisogna avere spirito di adattamento e la volontà di impegnarsi a fondo per riuscire a collegare concetti provenienti da ambiti diversi, affrontando ogni materia con determinazione.
Alessandro: Essendo uno studente senza una formazione precedente in medicina o biologia, credo sia fondamentale sviluppare la capacità di osservare e analizzare i fenomeni, i sistemi e i problemi da quanti più punti di vista possibile, poiché ingegneria, medicina e biologia non parlano sempre la stessa lingua.

Consigliereste questa magistrale? E nel caso per quali motivi?
Sofia: Sì, lo consiglierei senza dubbio. Uno degli aspetti che mi ha colpito di più è l’attenzione rivolta alle opportunità professionali future. Fin dall’inizio del percorso vengono proposte esperienze formative extra, come seminari, incontri con esperti del settore e visite aziendali. Questo permette di avere una visione concreta del mondo del lavoro e di orientarsi meglio sulle possibili carriere dopo la laurea.
Alessandro: 
Ovviamente dipende dagli interessi di ciascuna persona, ma considerando la qualità della didattica, l'impegno nell'organizzazione dei seminari con esperti/e del settore e delle visite aziendali, lo consiglio assolutamente.

Perché avete scelto l'Università di Trento per la laurea magistrale?
Sofia: La mia scelta è stata dettata principalmente dal corso di studi. L’Università di Trento offriva il programma che meglio si allineava con il mio percorso triennale, permettendomi di approfondire le tematiche che mi interessano di più.
Alessandro: Per diversi motivi: avendo fatto la triennale a Trento riesco a mantenere una continuità negli studi, lavorando a Verona part-time le distanze e gli orari permettono comunque di riuscire a frequentare la maggior parte delle lezioni ed essendo Trento (insieme a Rovereto) una città non particolarmente grande è possibile raggiungere negozi e servizi utili comodamente a piedi o con i mezzi.

Cosa vi piace dell'ambiente universitario (e non solo) trentino?
Sofia: L’ambiente universitario di Trento è molto stimolante. L’ateneo è ben organizzato e offre molte opportunità di confronto, sia tra studenti che con il mondo della ricerca e dell’industria.
Alessandro: È molto tranquillo, sono disponibili diversi ambienti per favorire lo studio e si organizzano diversi eventi culturali e di svago interessanti.

Che cosa vi piacerebbe fare finita la laurea? Dove vi vedete fra 5 anni?
Sofia: Dopo la laurea mi piacerebbe entrare nel mondo del lavoro, anche se al momento non ho ancora individuato con precisione il settore in cui voglio specializzarmi. Tuttavia, so che vorrei lavorare a stretto contatto con il mondo sanitario, magari in un ambiente ospedaliero piuttosto che in un contesto più industriale. Fra cinque anni mi vedo inserita in un ruolo che mi permetta di applicare concretamente le competenze acquisite, contribuendo all’innovazione nel settore della bioingegneria.
Alessandro: Ho smesso di fare previsioni e progetti sul lungo periodo da qualche anno, preferisco imparare e fare ciò che mi piace adesso dato che, col tempo, tutto e tutti cambiano, quindi anche io.

Quali prospettive professionali pensi che offra questo corso?
Sofia: Grazie alle numerose occasioni di incontro con professionisti del settore, sto scoprendo molte più possibilità di carriera di quelle che immaginavo inizialmente. Credo che questo corso offra sbocchi interessanti sia in ambito clinico e ospedaliero, sia nel mondo della ricerca e dell’industria biomedicale. Spero di trovare la mia strada in un settore che mi permetta di unire la tecnologia alla medicina per migliorare la vita delle persone.
Alessandro: Le prospettive professionali offerte da questo corso sono incredibilmente vaste e vanno sicuramente oltre quelle ospedaliere, anche solo considerando l'ambito della ricerca, poiché le competenze acquisite consentono di lavorare sulla cura della persona ad ampio spettro.

Grazie! Un'ultima cosa… C'è un consiglio che vorreste dare ai futuri studenti?
Sofia: Una delle mie più grandi preoccupazioni prima di iniziare questo percorso era la lingua: un corso interamente in inglese mi sembrava una sfida difficile. 
Alla fine, però, mi sono buttata pensando possa essere una grande opportunità di crescita, anche per il futuro. 
Il mio consiglio per i futuri studenti è di non lasciarsi frenare dalle paure o dalle insicurezze, ma di buttarsi nelle nuove esperienze con coraggio, perché ogni passo fuori dalla propria zona di comfort porta sempre a nuove opportunità.
Alessandro: Essere sempre curiosi, essere pronti a mettersi in discussione, scambiare punti di vista in modo costruttivo e dormire un numero di ore adeguato.