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Viticoltura ed enologia

C3A - Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente

Classe di laurea: L25 - Scienze e tecnologie agrarie e forestali
Posti disponibili (a.a. 2023/24): 69 (accesso con test di ammissione)
Durata e lingua del corso: 3 anni, in lingua italiana
Sede: Fondazione Edmund Mach - San Michele all’Adige (TN)

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Il corso vuole formare i futuri enologi in un ambiente che dia loro l’opportunità di crescere e confrontarsi in un contesto di lunga tradizione e nel contempo aperto all’internazionalizzazione. Il Campus universitario di San Michele all’Adige, all’interno del parco della Fondazione Edmund Mach, è la sede ideale.

Il percorso costruisce, su conoscenze ampie e solide, degli approfondimenti spendibili efficacemente nel mondo del lavoro. Le aree disciplinari del corso riguardano la filiera vitivinicola, con particolare attenzione alla coltivazione sostenibile della vite, alla produzione di uva, alla sua trasformazione in vino, al controllo di qualità e alla gestione economica globale della filiera stessa.

Lo studente imparerà a riconoscere e gestire i fattori biotici (animali, vegetali, microrganismi) e abiotici (atmosfera, idrosfera, litosfera) dell’agro-ecosistema, e quelli connessi ai processi di trasformazione delle materie prime; imparerà anche a comprendere i vari contesti aziendali, gli aspetti economici propri del  settore vitivinicolo e in generale quelli del settore agro-alimentare.

Le attività pratiche che lo studente è tenuto a svolgere in laboratorio ed in campo forniscono allo studente competenze anche nel controllo qualità dei prodotti viticolo-enologici, nell’analisi di matrici biologiche, nella gestione e difesa delle coltivazioni viticole, nel monitoraggio dei processi di fermentazione e nella stabilizzazione e affinamento dei vini.

 

I nostri studenti

intervista a Luca, iscritto al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. Luca viene da un piccolo paesino chiamato Sant’Elpidio a Mare che si trova nelle Marche

Che scuole superiori hai frequentato e come mai hai scelto di iscriverti a questo corso di laurea?
Ho frequentato l’istituto agrario a Macerata, scegliendo anche lì l’indirizzo di viticoltura ed enologia. Ho scelto di continuare questo percorso anche con l’università, perché fin da piccolino mi piaceva stare a contatto con l’ambiente e la natura (devo ringraziare anche mia nonna per avermi fatto entrare in questo mondo) e poi andando avanti con gli anni ho consolidato questa mia passione con il sogno di aprire un’azienda vitivinicola.

In questo corso sono previsti tirocini e attività sul campo. Quanto sono importanti?
Sia i tirocini che le attività di campo sono importantissimi perché permettono di passare dalla teoria, assimilata con le lezioni frontali, alla pratica, anche confrontandoti con i tuoi colleghi. Inoltre, il tirocinio consente di fare una prima esperienza nel mondo del lavoro ed accumulare esperienza. Per di più, si può definire come un ulteriore “percorso formativo” visto che si acquisiscono nuove competenze.

Che cosa ti appassiona maggiormente di questo corso?
Il fatto che il Centro dove si svolge il corso si trovi circondato da vigneti incastonati nelle montagne è un suo grande punto a favore. Ma oltre a ciò anche che i laboratori essendo rifornitissimi, permettono di fare esperienze dalle più semplici (come osservare delle cellule al microscopio) alle più particolari (andare alla scoperta dell’intera anatomia di un insetto). Anche le materie che si affrontano dal secondo anno in poi mi danno uno stimolo a voler conoscere sempre di più dato che sono quelle che ti “insegnano il mestiere”.

C'è qualcosa di specifico che vorresti raccontare del tuo corso o del tuo percorso universitario?
Ciò che mi ha sorpreso più di tutto è il clima che si è sviluppato nelle aule. Cioè mi spiego meglio, essendo circa una sessantina di ragazzi che frequentano il corso, ci conosciamo abbastanza bene tra di noi, tutti sono amici di tutti. Inoltre, anche il rapporto con i professori è completamente diverso da ciò che mi immaginavo, è un rapporto molto più informale rispetto ad altri corsi. Tanto per fare un esempio, capita di prendere un caffè insieme ai professori e discutere di problematiche o dubbi che sono sorti, in un’atmosfera completamente leggera.

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intervista a Alessando Bignardi, iscritto al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. Viene da Brescia.

Sei soddisfatto del percorso che hai scelto?
Lo sono senza dubbio. Con un diploma di Liceo Classico non era scontato trovarmi bene in un percorso di studi scientifico, ma ho avuto l’opportunità di acquisire le basi che mi mancavano e “lanciarmi” in un mondo che per me era tanto affascinante quanto ignoto. Mi sono trovato in un corso innovativo, moderno dal punto di vista di programmi e strutture e soprattutto estremamente dinamico. Lo studente è davvero protagonista e non un passivo assimilatore di concetti teorici. 

Bignardi

Quali sono le caratteristiche che ti piacciono di più?
Sicuramente una delle caratteristiche più interessanti è la collaborazione tra la Fondazione Mach e l’Ateneo: infatti non è raro incontrare ricercatori che da anni si occupano di viticoltura ed enologia che attraverso seminari o laboratori portano la loro esperienza pratica a noi studenti. Anche le numerosissime ore di laboratorio sono un grosso punto a favore, dato che permettono di applicare ciò che si è imparato durante le lezioni e metabolizzare meglio la teoria, acquisendo allo stesso tempo delle competenze essenziali in un corso di laurea professionalizzante. Altro punto fondamentale è la possibilità di studiare viticoltura ed enologia circondati dai vigneti e dalle cantine di San Michele all’Adige. 

Ci sono possibilità di svolgere tirocini durante il percorso di studi?
Il tirocinio è parte fondamentale del corso. Si svolge solitamente tra il secondo e il terzo anno e permette di scegliere liberamente una cantina (ma anche un qualsiasi ente che lavori nella filiera vitivinicola), così da valorizzare le attitudini e gli interessi personali di ogni studente. Contemporaneamente si ha l’occasione di acquisire competenze pratiche e cominciare ad inserirsi nel mondo lavorativo che aspetta il futuro enologo.

Com’è il rapporto tra studenti e insegnanti?
È un rapporto piuttosto stretto. I professori sono sempre disponibili a chiarimenti e approfondimenti, inoltre sono abituati a dare molti stimoli e a spingere lo studente a crearsi un proprio spirito critico su temi innovativi e un interesse che vada oltre gli argomenti spiegati a lezione. I docenti sono inoltre sempre aperti ad aiutare e dare consigli in momenti delicati del percorso di studi come la scelta del tirocinio o la tesi.