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Filosofia

Dipartimento di Lettere e Filosofia

Classe di laurea: L5 - Filosofia
Posti disponibili (a.a. 2023/24): 121 (accesso con test di ammissione)
Durata e lingua del corso: 3 anni, in lingua italiana
Sede: Dipartimento di Lettere e Filosofia, Trento (TN)

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Il corso permette agli studenti di sviluppare una solida preparazione filosofica. A tale scopo, privilegia anzitutto discipline classiche come la metafisica e l’etica, l’epistemologia e l’estetica, la filosofia politica e della religione. Accanto alle discipline filosofiche in senso stretto, vi sono poi insegnamenti affini come la pedagogia, la psicologia, la sociologia e ambiti scientifici relativamente nuovi, come ad esempio l’informatica linguistica e i metodi quantitativi. Gli studenti possono scegliere tra tre diverse carriere:

  • Logica e filosofia delle scienze
  • Etica, politica e scienze delle religioni
  • Storia della filosofia, scienze storiche e scienze umane

Filosofia a Trento. Gli studenti della laurea triennale in Filosofia si raccontano

 

I nostri studenti

Virginia Presi

intervista a Virginia Presi, iscritta al corso di laurea in Filosofia dell'Università di Trento. Viene da Pistoia.

Perché hai scelto l’Università di Trento?
In realtà un po' per caso, ma devo dire che sono felicissima di aver fatto questa scelta. Io vengo dalla Toscana dove effettivamente ci sono altre ottime università. Venni a sapere dell'ateneo trentino dal mio professore di storia e filosofia del liceo che me ne parlò molto bene. Ho così deciso di seguire il consiglio e sono venuta a studiare a Trento e, dopo due anni, sono convinta che il mio professore mi abbia dato un ottimo consiglio. Grazie ai temi che i docenti affrontano in classe, alle frequenti conferenze sui più svariati temi, ai workshop, ai tantissimi corsi a scelta e agli stimoli che Trento mi offre, posso dire che, in un certo senso, non sto solo studiando ma anche praticando la filosofia.

Quale può essere secondo te il valore di una formazione umanistica al giorno d’oggi?
La nostra realtà è in continuo cambiamento: ad oggi, viviamo completamente immersi in fenomeni nuovi rispetto a tutta la storia dell’uomo. Sto parlando della rivoluzione tecnologica e del ruolo dei mass media nella nostra vita, delle nuove forme di politica e di economia, dei cambiamenti climatici e della moderna concezione di religione. Un uomo adesso è davvero un cittadino dell’intero pianeta terra, con i rischi e le difficoltà che questo può comportare, come una politica internazionale difficile da gestire, terrorismo, immigrazione e molto altro. Di fronte a tutto questo, il ruolo dell’umanista è centrale perché l’umanista non è passivo, si interroga, cerca una linea retta in questo continuo caos. A dispetto del classico luogo comune per cui una formazione umanistica al giorno d’oggi non offre opportunità lavorative, io credo invece che sia necessaria una figura in grado di leggere, analizzare e comprendere il mondo in cui viviamo. Io vedo la cultura come un’arma potentissima contro le vertigini provocate da questa nuova realtà, che spesso ci spaventa.

Come giudichi il rapporto con i docenti?
Personalmente, talmente tanto buono da sembrare irreale rispetto a quello che ci si può aspettare in un ambiente universitario. I professori sono sempre disponibili per qualsiasi tipo di necessità, da un chiarimento, a un consiglio, a un aiuto. Anche a lezione, il professore è il primo a invogliare gli studenti a fare domande. Ovviamente, non è così facile sempre, bisogna anche saper mettere da parte la timidezza e andare a cercare il docente se ne hai bisogno ma, nella mia esperienza personale, ogni mia richiesta non è mai stata trascurata. Il professore riesce davvero a far sentire lo studente valorizzato nelle sue doti, passioni, aspirazioni. La possibilità di avere un ottimo rapporto con il docente è sicuramente frutto della scelta della nostra Università di accogliere un “piccolo” numero di studenti. Io oramai sono al secondo anno del corso di laurea triennale e i miei docenti li conosco e saluto quasi tutti.

A chi consiglieresti il tuo corso di studi?
In linea di massima, a una persona di indole curiosa e appassionata, ma non ci sono delle doti o competenze prestabilite per studiare filosofia. Il mio corso di studi ti lascia ampio spazio di scelta su cosa studiare per cui, che tu sia appassionato di logica, di diritto, della filosofia antica classica o di altro, avrai comunque l’opportunità di approfondire. Tuttavia, se devo essere sincera, a volte risulta difficile riuscire ad affrontare tutti gli stimoli e le opportunità che l’Università ti offre perché sono davvero tanti ed è facile, soprattutto durante i primi mesi, sentirsi spaesati. Quindi, l’unica cosa che secondo me è necessaria, è non farsi prendere dallo spavento per le tantissime cose che si vorrebbero fare e andare con calma un passo alla volta. Inoltre, consiglierei filosofia soprattutto a chi non ha paura di interrogarsi, di spingersi sempre oltre a ciò che gli viene detto. La filosofia nasce con un “perché?” e secondo me un qualsiasi futuro studente di questa disciplina dovrebbe amare e ricercare la conoscenza.

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Lorenzo Sartoriintervista a Lorenzo Sartori. Lorenzo è iscritto al corso di laurea in Filosofia e viene da Pistoia.

Lorenzo, tu vieni da Pistoia, perché hai scelto l’Università di Trento?
La possibilità reale di studiare a Trento è sorta quando mi è arrivata a casa la brochure e il bando di ammissione del Collegio di Merito Bernardo Clesio. A quel punto ho deciso di provare il test, e con mia grande sorpresa e soddisfazione sono stato ammesso. A quel punto ho valutato le mie possibilità, cioè Pisa e Trento, e ritenendole entrambe buone per la triennale in Filosofia la discriminante è stata proprio l'ammissione al collegio.

Ritieni che la tua formazione universitaria umanistica possa esserti utile nella tua vita quotidiana?
Non credo che userei il termine "utile", non si addice molto alla filosofia. Cioè, per chiarirci, sono studi che mi fanno sentire bene, studiare filosofia mi dà soddisfazione e piacere ed è per questo che ho scelto di studiarla, ma non ha un'utilità pratica immediata, tale da poter risolvere problemi reali e quotidiani. Anzi, spesso le questioni che appaiono più semplici si complicano a non finire. Credo tuttavia che studiare i grandi problemi filosofici e le diverse risposte degli autori del passato e del presente mi aiuti ad aprire la mente, a non dare nulla per scontato, a vedere i problemi da altre prospettive. Non definirei la filosofia utile, la definirei bella, perché ti abitua a incontrare e affrontare problemi, aiuta a tenere la mente sveglia e sempre pronta a intraprendere nuove vie, e richiede tanta sana autocritica e riflessione. Spero che tutto questo possa fare di me un giorno una persona migliore.

Quali pensi siano le prospettive professionali del tuo corso di studi?
Ottima domanda per mettere a dura prova un umanista. Io sinceramente credo che le prospettive di lavoro ci siano: il professore al liceo, la carriera accademica in università, impieghi pubblici, gestione di biblioteche o di altri patrimoni culturali, giornalismo, editoria, intermediazione culturale/religiosa, addirittura formazione manageriale nelle aziende... Credo che l'umanista e in particolare il filosofo si formino sentendosi continuamente dire che per loro non ci sono molte opportunità lavorative, e quindi sin da subito sanno che se vorranno trovare un lavoro dovranno lottare con le unghie e con i denti. Questo crea molta competizione, ed è veramente difficile trovare lavoro (come del resto anche in altri campi di ricerca). Ma i filosofi si sanno adattare, trovano soluzioni alternative, in qualche modo si sanno arrangiare, e come in generale gli umanisti sono piuttosto versatili, e hanno la capacità di reinventarsi facilmente. Questo può essere un grande vantaggio quando si cerca lavoro... Alla fine, credo che se una persona è preparata, molto motivata, prova piacere in ciò che fa, sicuramente qualcosa da fare lo trova. Non sconsiglierei filosofia solo per vie delle scarse opportunità lavorative, se si è appassionati.

Come giudichi i servizi universitari di Trento?
Ottimi. Fino a ora non ho riscontrato alcun grosso problema in nessun ambito dell'università e dei servizi, o comunque nessun problema che, se segnalato, non venisse prontamente risolto. L'organizzazione dei corsi e dell'offerta formativa in generale è più che buona, i professori disponibili e preparati, le classi non troppo affollate... C'è spazio per tutti per studiare, le mense sono vicine all'università, così come le biblioteche e il Centro Linguistico. Credo che anche lo sportello studenti dell'Opera universitaria funzioni bene, e che sia molto efficiente nelle risposte e nelle informazioni che rivolge agli utenti. Trento da questo punto di vista è sicuramente un ottimo ateneo.